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RDC, i massacri che la storia non potrà mai cancellare

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“Non vi sto parlando di persone uccise per colpi d’arma da fuoco,
Io vi sto parlando di veri e propri massacri di persone inerme, rese disperate per la povertà estrema, bambini orfani abbandonati, donne violate e vittime di violenze atroci”

Ci sono storie che non si riescono a raccontare.
Donne incinte squarciate.
Donne con capezzoli tagliati pur di non far allattare al seno ai propri figli.
Ragazzine stuprate davanti ai loro genitori e ai loro fratellini.
Bambini rapiti per essere arruolati come soldati.
Questo è quello che accade nel NordKivu.

Continuano i massacri nella Repubblica Democratica del Congo, nel complice silenzio dei mass media, da parte di uno dei più feroci gruppi armati (M23).

Un gruppo che si era sciolto molti anni fa
Purtroppo ritornato operativo, seminando terrore e facendo riaffacciare lo spettro della lotta fra Hutu e Tutsi

Il popolo congolese vive questa situazione da circa ventisette anni!!

Ma come al solito chi è a rimetterci sono le persone più vulnerabili, donne e bambini,

Famiglie intere costrette a scappare dalle loro case rifugiandosi in chiese ospedali e campi profughi.
Senza acqua, cibo e medicinali per curare i loro figli quasi sempre vittime di malaria colera e tifo.

Bambini vittime di malnutrizione che devono continuare a sopportare difficoltà di ogni tipo.

Questo è il Congo che per molti stati e televisioni solo nominarlo è diventato un taboo.
Tante ONG sono state costrette a ritirarsi a causa di questi conflitti diventando troppo pericoloso per loro lavorare in queste zone.
Tra pochi giorni anche le nazioni unite hanno annunciato di ritirare le loro truppe rischiando così un’esperimento e internazionalizzazione della guerra.

Operatori Sanitari nel Mondo non li abbandona!

Noi restiamo nelle regioni del Nord e del Sud Kivu con tutti i nostri volontari, medici e sanitari che sono mobilitati per portare gli aiuti ai migliaia di donne e di bambini sempre in fuga dai luoghi dove infuriano le barbarie della guerra.
Siamo al loro fianco impegnandoci a curare e fornire farmaci per la cura della malnutrizione e delle malattie infettive i nostri piccoli ambulatori, gli ospedali locali e gli orfanotrofi.
Cerchiamo di sostenere l’azione delle associazioni congolesi locali che agiscono negli aiuti ai profughi.
Ci appelliamo alla coscienza civica, umanitaria, democratica, a tutti/e coloro che ripudiano la guerra e le barbarie nel nostro Paese per essere insieme con noi partecipi all’impegno umanitario di aiuti alle donne, uomini e bimbi/e del Kivu .

➡️Rompiamo il silenzio sulla sporca guerra del Kivu!

➡️ salviamo dalla morte per fame e abbandono le donne e i bimbi/e in fuga dalle barbarie!

➡️Diamo voce al loro silenzio forzato!

➡️Una persona per volta, una vita alla volta

Foto: Therese Redaelli

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