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Storie dal campo Yemenita di Aden

Salama Mohammed , 60, is seen sit on the only mattress her 6 members family has within their tent, at an IDP makeshift camp at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)

Fozia è una giovane donna e madre di otto figli, l’abbiamo incontrata mentre tornava nel campo per profughi yemeniti nel distretto di Dar Saad, portando con sé le briciole di cibo che trovava per le strade di Aden.
Dal suo viso si legge la durezza e la crudeltà della vita, è stanca di lottare ormai  per il sesto anno come rifugiata da San’a’ ma quando ci ha incontrati i suoi occhi brillavano pieni di speranza che qualcuno finalmente potesse aiutarli.
Mentre ci stava spiegando come vivono e di cosa hanno bisogno ci dice: “non voglio tanto, solo acqua pulita perché molti muoiono per l’acqua sporca”.
Questo campo è stato fatto sei anni fa per i rifugiati Yemeniti che arrivano da nord e da ovest del paese, è stato creato dagli stessi profughi ma di certo non pensavano che questa sarebbe stato il loro inferno per tanti anni. 
Ogni campo si trova sulla proprietà di qualcuno o sulla stessa proprietà della città di Aden e per questo motivo tra i profughi c’è sempre uno che è il rappresentante del campo.
Purtroppo i loro bisogni essenziali, quelli di base, per poter  avere una vita adeguata, con poco cibo ed acqua pulita, sembrano siano troppi addirittura per un paese, e non solo, sembra siano troppi anche per coloro che operano sul territorio di Aden.
Nel campo abbiamo trovato persone con disabilità, c’è chi ha perso le gambe o le braccia a causa della guerra, e c’è chi le ha perse a causa di malattia come il diabete 
Abbiamo trovato anche casi di tubercolosi, ma le medicine scarseggiano e le terapie molto spesso vengono interrotte per questo motivo, questo è assolutamente inaccettabile ed i malati in realtà dovrebbero essere sottoposti a cure ospedaliere.
Le cure mediche vengono chieste agli ospedali governativi ma spesso non possono essere pagate a causa della mancanza di denaro, non si possono quindi pagare i medicinali prescritti. Questa stagione la malaria, assieme al covid, ha aumentato la mortalità tra i rifugiati Yemeniti. 
Vivono da soli, non si mescolano con gli altri profughi provenienti dall’ Africa, e questo ha fatto si che ad Aden ci siano due campi profughi, un campo per i profughi Yemeniti ed uno per i profughi Africani. 
Questa è una sfida durissima, in un paese in cui i servizi sono al collasso, soprattutto la sanità dato che operano solo 1/3 dei ospedali nel sud del paese. Servono farmaci,  macchinari medicali e soprattutto igiene! Servizi pubblici come le pulizie non funzionano, ovvero non ci sono proprio. La città con visibili ferite da guerra, e dove migliaia di persone hanno trovato rifugio, è una vera minaccia per la salute.
Nel campo Yemenita si trovano circa 360 persone che dormono nelle tende, alcune prese dalle ong, altre improvvisate e costruite con materiali trovati per la strada o sulla sabbia. Questi campi sono privi di acqua pulita, sono senza la corrente e la popolazione aspetta la stagione della pioggia per poter raccogliere l’acqua piovana almeno per potersi lavare. C’è però il rovescio della medaglia, ci spiegano infatti che l’acqua entra nelle loro tende e che questo ha delle gravi conseguenze sulla loro salute. 
Lo Yemen continua a far fronte ad un conflitto inarrestabile, si stima che circa l’80% della popolazione ha bisogno di assistenza umanitaria e gli indicatori di sicurezza alimentare e della salute sono tra i più bassi al mondo. Con oltre quattro milioni di sfollati forzati, lo Yemen ha la quarta popolazione mondiale di profughi, tra cui solo circa 135.000 sono stati registrati come rifugiati.

Lasciando il campo, i bambini le donne e gli anziani ci sorridevano felici con gli occhi pieni di speranza.
Con il vostro aiuto possiamo ridare dignità ma anche fiducia a queste persone che hanno perso tutto.

La speranza è il regalo più bello che la vita ci possa donare
(Andreja K.)

A bombed building at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
Fozia, 35, IDP from Sanaa, is seen reflcted on the car mirror at the entrance of this little camp for IDP’s at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
Young IDP?s from Al Hodeida stand next to a fire place while cooking few dozen meters away from an IDP makeshift camp at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)in an IDP makeshift camp at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
Refigess at an IDP makeshift camp outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
at a IOM help center for migrants in Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
Nada Jouseff Hassan, IPD from Al Hodeida stands next to her grandson in an IDP makeshift camp at the outskirts of Aden, Yemen, September 5, 2021. (Manu Brabo)
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